giovedì 22 settembre 2016

Ostra: ragazzo autistico resta a casa, niente scuola senza il suo educatore. Il giudice gli dà ragione


Un anno fa la signora Fiammetta Cingolani residente ad Ostra (e mamma di Marco, un 17enne affetto da una forma grave di autismo) aveva deciso di non mandare il figlio alla locale scuola media alla ripresa dell' anno scolastico.
Una decisione legata alla mancata riconferma da parte della Cooperativa sociale H Muta di Senigallia, dell'educatore che seguiva il ragazzo e che avrebbe dovuto affiancarlo anche durante le lezioni scolastiche. Ad un anno di distanza arriva la sentena nella quale il giudice del Tribunale civile di Ancona ha riconosciuto le ragioni di Marco e della signora Cingolani. "E' sicuramente una vittoria perché il giudice ha accolto le nostre richieste, ma l'amarezza per quanto accaduto rimane" -ha detto la signora Cingolani. Assistita dall’avvocato Daniele Dorsi del Foro di Pesaro, Fiammetta Cingolani ha vinto la causa contro la Cooperativa Sociale H Muta. Chiamato in giudizio anche il Comune di Ostra al quale attiene la funzione di vigilanza sull' operato della cooperativa, che però ha scelto di non presentarsi davanti al giudice. "Mi sono rivolta al giudice perché ritenevo che nei confronti di Marco fosse riconosciuto un comportamento discriminatorio da parte della Cooperativa H Muta  -spiega la mamma-. Per quali ragioni? "Per avergli negato Denis, il suo educatore di riferimento. Era stato questo il motivo per il quale un anno fa non avevo iscritto mio figlio a scuola. Premetto perché è importante, che Marco è in carico a dirigenti, specialisti Asur referenti dell'Ambito, Giuliano Giovannetti, Maurizio Mandolini, Doriana Pieragostini, Marta Montesi, Manuela Meletti, Marina Bavosi, Rosanna Lupo. Nonché alla Cooperativa H Muta, ed alla dottoressa Vera Stoppioni, primario di Neuropsichiatria di Fano che conosce Marco da quando è stata fatta la diagnosi; in riunione per definire il piano educativo di Marco aveva consigliato di inserire di nuovo il ragazzo alla scuola media di Ostra. Il problema era però rappresentato dal cambio di educatori che non ritenevo opportuno. Il dirigente scolastico di Ostra che si era messo a disposizione adoperandosi ed assegnando il massimo delle ore di sostegno e concedendo tutto cio' che è necessità e diritto di Marco fondamentale che un ragazzo affetto da autismo, nel momento in cui entra in contatto con nuove persone, ma anche in un ambiente nuovo". Per la mamma il cambio di educatore avrebbe inciso in maniera negativa. "E' importante che Marco abbia accanto una persona di fiducia, preparata professionalmente a lavorare con persone affette da questa patologia. L'educatore Denis per noi e per Marco rimane un punto di riferimento essenziale ed importante per il fatto che fin da subito è  riuscito ad entrare in empatia con mio figlio; con lui ha instaurato da subito un feeling, che con il tempo ha dato risultati concreti. Il rapportarsi con un educatore giovane e maschile rende più facile questo periodo tanto critico e difficile per un ragazzo autistico. Il cambio degli educatori continuo, è deleterio per Marco perché così finisce per perdere il suo punto di riferimento, con pregiudizio anche per la crescita". Nonostante la vittoria in primo grado, la signora Cingolani ha deciso di far intraprendere al figlio un altro percorso e di non mandare Marco a scuola anche per quest'anno. Il Tribunale ha dato ragione a Fiammetta Cingolani ed ha riassegnato l’educatore Denis a Marco sia nel caso di assistenza domiciliare che di quella scolastica. "Vorrei stigmatizzare anche il comportamento del Comune di Ostra - osserva la mamma - perché ha stipulato una convenzione con la Società Cooperativa H Muta ed ha preferito non costituirsi in giudizio, pur avendo l’obbligo di controllare l’operato delle cooperative a cui vengono assegnati tali compiti".

   
di Giulia Mancinelli
redazione@vivereresenigallia.it

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