lunedì 29 febbraio 2016

Ostra: il M5S sulla Centrale Biogas di Casine


Sulla Centrale a Biogas di Casine di Ostra stiamo assistendo all'ennesima dimostrazione di quanto i cittadini, purtroppo, siano continuamente ostaggio della politica.
Sui giornali infatti si sta ripetendo, per filo e per segno, quello che il Movimento 5 Stelle di Senigallia ha combattuto e cercato in tutti i modi di divulgare per tanto tempo (dal 2014!) senza che nessun soggetto politico o associativo si fosse dimostrato minimamente sensibile all’argomento o avesse, seppur minimamente, appoggiato quanto da noi sostenuto. Perché non c’erano soggetti politici o associativi quando noi nel 2014 incontravamo i cittadini di Senigallia (anche nelle frazioni) e facevamo volantinaggio nei nostri banchetti o raccoglievamo le firme dei cittadini “informati” e, grazie a queste, presentavamo al Consiglio Comunale di Senigallia una “Proposta di Supplemento di Istruttoria dell’Autorizzazione” della Centrale Biogas in questione a seguito degli eventi alluvionali di Maggio 2014 (ovviamente ignorata da Sindaco, maggioranza e opposizione)? Perché non c’erano soggetti politici o associativi quando noi all’inizio del 2015 continuavamo a fare incontri pubblici e comunicati stampa per denunciare questa situazione e decidevamo di presentare alla Provincia, alla Regione e (per conoscenza) alla Procura della Repubblica, un’Istanza di Autotutela per sospendere e annullare l’autorizzazione concessa per costruire tale impianto in una zona pluri-alluvionata? Basta fare qualche semplice interrogazione ricercando on-line la loro trascorsa affinità con referenti e politici locali per capire perché, solo dopo le elezioni, solo dopo che a qualcuno di essi si sono garantite posizioni di primo piano in organismi cittadini estemporanei e che apparentemente non costano nulla (ma che sicuramente permettono di conoscere ed orientare le decisioni amministrative, come lo Staff del Sindaco), solo dopo che tutto ciò è avvenuto, e solo dopo che è cambiato sostanzialmente il direttivo del GSA, ci si interroga sul perché le autorità competenti non abbiano ancora dichiarato esondabile l'area e, quindi, non abbiano impedito in essa l'edificazione di quello che viene definito un "imponente impianto di trasformazione del rifiuto organico in digestato". E si dolgono perché a loro, solo oggi (incredibilmente), risulta che la perimetrazione dell'area non è mai avvenuta. Per questo ci fa amaramente sorridere trovarci pubblicamente invitati (insieme al Sindaco e Presidente ANCI Maurizio Mangialardi, a tutte le istituzioni, a tutti gli altri movimenti politici, a tutte le associazioni locali ed a tutti i cittadini) ad aderire alla raccolta firme. Firmeremo certamente, e certamente daremo il nostro ulteriore contributo alla raccolta di tante firme, come siamo altrettanto convinti che, ora che tutte le poltrone sono occupate secondo i desiderata, anche gli organi e gli enti coinvolti nel procedimento di rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A) per la realizzazione dell'impianto finalmente capiranno che il rischio non può essere mitigato ma che deve essere eliminato con il divieto di edificazione in quelle zone. Ed ora che la 'battaglia' politica è vinta, dopo aver dilazionato a dismisura l’esame della problematica derivante dal dover garantire la sicurezza ai cittadini, solo ora si può scatenare l'inferno. Strano che non si siano ancora accorti che anche in territorio di Senigallia c'è stata un'alluvione che ha manifestato ancor maggiori problemi per la sicurezza dei cittadini, ma su quelli Massimo Decimo Meridio ha deciso che l'inferno potrà essere scatenato solo dopo l'approvazione definitiva della Variante al PRG.
   
da Riccardo Mandolini e Marco Bozzi
consiglieri comunali M5S

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