martedì 18 marzo 2014

Ostra: la tela di Sacchi torna nella sua città dopo 30 anni di assenza

Dopo quasi trent’anni di assenza, è tornata definitivamente ad Ostra la preziosa tela del pittore Andrea Sacchi “Disputa tra S. Tommaso D’Aquino e S. Bonaventura da Bagnoregio“. La ela, dipinta ad olio nella seconda metà del Seicento, fu restaurata nel 1985 e trattenuta, poi, nei depositi della Soprintendenza (nonostante le pressioni del Comitato Civico e delle autorità locali), perché non le era stato garantito uno spazio espositivo adeguato, capace, al contempo, di valorizzare e tutelare la tela. Grazie al tenace impegno della dott.ssa Federica Fanesi, assessore alla Cultura del Comune di Ostra, e alla disponibile collaborazione della dott.ssa Maria Claudia Caldari, funzionario della Soprintendenza di Urbino, oggi il quadro del Sacchi è finalmente di nuovo nella sua città, a raccontare una affascinante pagina di storia locale e a completare un ricco capitolo di storia dell’arte. Si inserisce, infatti, in quel flusso di opere, che da Roma hanno raggiunto l’ambito locale, grazie alla committenza degli Ordini religiosi o di personaggi autorevoli, rimasti fedeli alle proprie radici e desiderosi di arricchire la terra d’origine con pregevoli testimonianze d’arte. Nominata per la prima volta dallo storico Agostino Rossi nelle “Memorie di Montalboddo” e, a seguire, dall’Abate Giuseppe Colucci, nelle sue “Antichità Picene”, la tela di Ostra fu commissionata da Giovanni Bonaventura e da Tommaso della famiglia Rossi di Montalboddo, e poi collocata nella chiesa di S. Giovanni, distrutta da una bomba nel 1944. Si tratta di un’opera di grande rilievo qualitativo, da porsi tra i più significativi capolavori del Sacchi, espressione della sua maturità artistica ed eloquente esempio della sua dottrina pittorica: dalla lettura dell’opera emergono, infatti, il sapiente uso della luce e delle ombre, la sua capacità di scolpire e plasmare le figure, conferendo loro una consistenza quasi marmorea, e i richiami ai maestri, cui il Sacchi si ispira, il Carracci e Caravaggio, per la forte impronta veristica e la predisposizione per lo sfumato. Il quadro avrà uno spazio espositivo speciale, a lui riservato, all’interno del Palazzo dei Conventuali, nell’ambito delle prossime Giornate F.A.I. di Primavera (22-23 marzo 2014), prima di andare ad occupare la sua definitiva collocazione all’interno del Museo Città di Ostra. dal Comune di Ostra

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