venerdì 1 febbraio 2013

Ostra: sabato la conferenza sulla tela della Madonna del Rosario

Tutto pronto per la conferenza organizzata dall’Oratorio “S.Cuore” e dal Centro Culturale “S. Romagnoli” di Ostra, per presentare lo studio della dott.ssa Cecilia Prete, dedicato alla Tela della “Madonna del Rosario” conservata nella chiesa dei Santi Francesco e Lucia di Ostra.
Nel ringraziare il sig. Barchiesi per l’attenzione rivolta a questa serata e per il prezioso contributo da sempre offerto, con grande generosità e disponibilità, alla storia locale, ci permettiamo di intervenire, per correggere alcune imprecisioni. Lo studio ampiamente citato nell’articolo di Enzo Mazzanti risale a diversi anni fa e non ha potuto, pertanto, giovarsi delle acquisizioni prodotte dalle ricerche più recenti. Tralasciamo la lunga parentesi dedicata alla battaglia di Lepanto e preferiamo “restare sul pezzo”. Si scrive che la tela avrebbe bisogno di un adeguato restauro: questo restauro c’è già stato, ad opera della Soprintendenza di Urbino. Il quadro è stato ricollocato al suo posto nel 2010, accompagnato da una conferenza della dott.ssa Claudia Caldari, che ha seguito tutto il percorso restaurativo e ne ha condiviso le tappe con il pubblico presente, sottolineando i dettagli figurativi prima illeggibili ed ora nuovamente visibili. I colori “molto ossidati” di fatto hanno recuperato la loro originaria vitalità, pur avendo prediletto l’autore una gamma di tinte fredde.  La tela non è opera del Ramazzani: è certa la sua provenienza dalla bottega di Federico Barocci e  l’utilizzo di alcuni cartoni del maestro, preparati per la tela di simile argomento, dipinta per la chiesa di San Rocco a Senigallia. E’ difficile individuare la mano del discepolo: è probabile si tratti di Ventura Mazza, considerato il primo discepolo del Barocci, ma sono altrettanto ipotizzabili i nomi di Cesare Maggeri, Antonio Cimatori e Alessandro Vitali. L’anno di produzione dell’opera è il 1601: è la data che compare sulla cornice e non c’è ragione per metterne in discussione la veridicità. Il Santo  rappresentato a destra, in basso, è certamente San Francesco, in ossequio al santo titolare della chiesa, e non una raffigurazione del committente. Si dice che” nella cornice dorata sono collocati quattordici piccoli rettangoli, raffiguranti i Misteri del Rosario”: quei “rettangoli” sono preziosissime tavolette, che, proprio grazie allo studio della dott.ssa Cecilia Prete, hanno rivelato una caratteristica molto rara, seppure le pale d’altare raffiguranti la Madonna del Rosario sono numerosissime. Ognuna di queste tavolette è, infatti, una riproduzione in miniatura, di pregevole fattura, di opere di Federico Barocci e di altri grandi Maestri del Cinquecento (tra gli originali citati, anche un’opera di Tiziano. Questa insolita caratteristica, che fa dei quattordici Misteri (il quindicesimo è nell’ovale, che sovrasta la tela) una sorta di antologia dei quadri all’epoca più noti e significativi, rende tutta la composizione particolarmente significativa e pregevole, tanto da aver meritato un posto all’interno di un convegno, tenutosi ad Urbino lo scorso ottobre, nell’ambito delle celebrazioni per i quattrocento anni dalla morte del pittore urbinate Federico Barocci. Tanto ci pareva doveroso, per amore di verità e per rispetto verso quanti hanno investito risorse, energie e competenze a tutela di un’opera, che rappresenta un bene per tutti.
da Oratorio “S.Cuore”

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